TRISTE SOLITARIO Y FINAL

Autore: Osvaldo Soriano
Editore: Einaudi
Anno: 1978
IBSN: 88-06-12515-X




Assurto a meritata fama solo negli ultimi anni, e in gran parte dopo la prematura morte, Osvaldo Soriano è sempre stato affascinato da alcune figure che, a loro modo, possono essere considerate dei simboli della nostra epoca, prese perlopiù da romanzi, film o spesso anche dal mondo dello sport.
'Triste, solitario y final', il suo libro più famoso, è infatti in pratica un omaggio divertito e malinconico al mondo di Hollywood, alla sua capacità di far sognare gli spettatori ma anche al marcio che vi stava dietro: al centro c'è il detective privato Philip Marlowe (proprio quello creato da Raymond Chandler, anche se un po' invecchiato), assunto nientemeno che da Stan Laurel (lo Stanlio che faceva coppia fissa con Ollio, Oliver Hardy) per indagare sul loro inspiegabile calo di popolarità tra i produttori di Los Angeles. Un quesito a cui lo stesso Marlowe non riuscirà a dar risposta, anche se lungo l'indagine gli si affiancherà come spalla proprio lo stesso Soriano. E nel libro fanno capolino tutti i grandi miti di un'era: John Wayne e Charlie Chaplin in primo luogo, ma anche James Stewart, Jerry Lewis, Liz Taylor, Charles Bronson, Mia Farrow, Julie Christie, Jane Fonda, Jackie Coogan e Mickey Rooney.

Un romanzo breve ma comunque complesso, che dietro la vivacità e l'ironia fa emergere una vena di tristezza e di profondità non comuni, ridando nuova vita a personaggi ormai abbandonati ma anche mostrando la tristezza della solitudine e della sconfitta, aspetti a cui anche lo stesso Soriano, evidentemente, si sentiva vicino.